Nel terzo libro Cesare deve affrontare i Veneti, popolazione celtica stanziata in Bretagna nel Morbihan. Era la popolazione più importante di quella regione grazie alle superiori conoscenze nella navigazione.
Le navi dei Veneti erano diverse da quelle dei Romani; la navigazione nell'Oceano era infatti diversa da quella nel Mediterraneo. In generale, queste navi erano più resistenti. Erano infatti costruite in legno di quercia, con prua e poppa rialzate per resistere alle tempeste dell'Oceano; per lo stesso motivo non vi erano vele ma pelli. La carena era piatta per affrontare meglio le basse maree e i bassi fondali.
Le successive considerazioni di Cesare ci permettono di capire meglio i vantaggi in combattimento di queste navi. Le navi dei Veneti erano molto robuste e non potevano essere danneggiate nè dai rostri (rostro) delle navi romane nè da improvvise tempeste. Inoltre, erano difficili da bersagliare con dardi a causa della loro altezza ed erano in grado di muoversi, con più sicurezza delle navi romane, attraverso bassi fondali.
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