"Le mura delle città galliche erano, generalmente, costruite in questo modo. Venivano collocate a terra delle travi perpendicalari all'andamento del muro e per tutta la sua lunghezza, distanti tra loro due piedi. Queste travi erano collegate tra loro nella parte interna della costruzione e coperte con molta terra. Il rivestimento esterno era formato da grossi blocchi di pietra, resi più solidi incastrandoli negli spazi tra palo e palo. Su questo primo strato, rassodato, ne veniva aggiunto un secondo che conservava gli stessi intervalli, in modo che le travi non si toccassero, ma che ogni trave, a pari distanza dalle altre, poggiasse sui sassi frapposti e ne restasse saldamente unita. E così di seguito era fatta tutta l'opera, fino a completare l'altezza voluta. Questa costruzione non era brutta all'apparenza, offrendo la varietà dell'alternarsi di travi e sassi, che conservavano in linee diritte i loro ordini, ed era poi molto adatta alla difesa delle città, in quanto le pietre garantivano contro gli incendi e il legname contro i colpi dell'ariete, che non poteva sbriciolare il muro, nè sradicare le travi, collegate come erano all'interno con traverse della lunghezza di quaranta piedi." Libro VII XXIII; pagina 389.
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